Eccomi di nuovo. È passato un po’ di tempo lo so.
Non per incostanza, non per mancanza di riflessione, ma per scelta.
In questi giorni nella mia vita si sono succeduti una serie di eventi veramente travolgenti: persone che nascono, persone che muoiono. L’unica cosa da dire era il silenzio dei sentimenti.
Ora sono pronta.
Sono finalmente entrata in quel gioiellino di Teatro appoggiato sulla riva della baia di Sydney come un carillon: L’Opera House.
Quella sera il carillon suonava una musica divertente e spensierata, ma a volte anche triste e malinconica, insomma canzoni per matrimoni e funerali, come Goran Bregovic stesso insieme alla sua orchestra usa definirla.
Era un giovedi e con Giallu ci siamo incontrati dopo il lavoro a Circular Quay, che è il porticciolo di tutti i traghetti di linea della baia, al tramonto, ed abbiamo mangiato un romantico panino al Mc Donald.
Mentre ci dirigevamo all’ingresso del teatro, di corsa perché in ritardo come al solito, chi ti incontriamo? Una fan sfegatata del gruppo di Giallu! Piccolo il mondo!
Ci stavamo aggiornando su cose del tipo "ma te che ci fai qui" etc etc, quando si avvicina un ragazzo con capelli corti, occhiali da vista, stile casual, ma curato e un po’ anche finto trasandato, che ci fa’: “Italiani?” e noi “si!”; poi, guardando Gianluca, gli dice: “ma io ti ho visto stamattina mentre attraversavi la strada!”. Insomma, morale è che abita nel quartiere di Coogee, come noi, e fa il giornalista in una delle emittenti radio più popolari d'Australia. Piccola Sydney!
Così la fan di Giallu non ha potuto fare a meno di dire che lui era il chitarrista del suo gruppo preferito e alla fine il giornalista si è preso il bigliettino da visita degli Oloferne. Visto mai che ci scappa qualcosa?! Questa è Sydney. Puoi fiutare che dietro l’angolo c’è un' opportunità che ti aspetta in qualsiasi momento.
Dopo i saluti e gli scambi dei numeri etc, siamo finalmente entrati nell’Opera House.
Ecco le immagini, si commentano da sole.
Non per incostanza, non per mancanza di riflessione, ma per scelta.
In questi giorni nella mia vita si sono succeduti una serie di eventi veramente travolgenti: persone che nascono, persone che muoiono. L’unica cosa da dire era il silenzio dei sentimenti.
Ora sono pronta.
Sono finalmente entrata in quel gioiellino di Teatro appoggiato sulla riva della baia di Sydney come un carillon: L’Opera House.
Quella sera il carillon suonava una musica divertente e spensierata, ma a volte anche triste e malinconica, insomma canzoni per matrimoni e funerali, come Goran Bregovic stesso insieme alla sua orchestra usa definirla.
Era un giovedi e con Giallu ci siamo incontrati dopo il lavoro a Circular Quay, che è il porticciolo di tutti i traghetti di linea della baia, al tramonto, ed abbiamo mangiato un romantico panino al Mc Donald.
Mentre ci dirigevamo all’ingresso del teatro, di corsa perché in ritardo come al solito, chi ti incontriamo? Una fan sfegatata del gruppo di Giallu! Piccolo il mondo!
Ci stavamo aggiornando su cose del tipo "ma te che ci fai qui" etc etc, quando si avvicina un ragazzo con capelli corti, occhiali da vista, stile casual, ma curato e un po’ anche finto trasandato, che ci fa’: “Italiani?” e noi “si!”; poi, guardando Gianluca, gli dice: “ma io ti ho visto stamattina mentre attraversavi la strada!”. Insomma, morale è che abita nel quartiere di Coogee, come noi, e fa il giornalista in una delle emittenti radio più popolari d'Australia. Piccola Sydney!
Così la fan di Giallu non ha potuto fare a meno di dire che lui era il chitarrista del suo gruppo preferito e alla fine il giornalista si è preso il bigliettino da visita degli Oloferne. Visto mai che ci scappa qualcosa?! Questa è Sydney. Puoi fiutare che dietro l’angolo c’è un' opportunità che ti aspetta in qualsiasi momento.
Dopo i saluti e gli scambi dei numeri etc, siamo finalmente entrati nell’Opera House.
Ecco le immagini, si commentano da sole.
Il concerto è stato bellissimo, partito un po' in sordina ma alla fine il cuore freddo di questi anglosassoni del sud del mondo è stato riscaldato e ci siamo alzati tutti in piedi a ballare... e mi sono sentita a casa.
Nessun commento:
Posta un commento