mercoledì 15 ottobre 2008

Ricordo l'Italia.

Dopo la prova che i canguri esistono, oggi vi do la prova che anche gli ipocriti esistono ancora! Purtroppo ho deciso di ricordarmi un po' la mia Italia.
Nonostante sono a Sydney, continuano a raggiungermi storie come quelle di una mia amica, che è stata sfruttata e presa in giro ancora una volta da un datore di lavoro ipocrita. Non credo di raccontare niente di nuovo, tutti noi conosciamo benissimo la situazione in questo periodo nel nostro bel paese, ognuno di noi ha un'amica con una storia da raccontare.
Quello che posso fare è scrivere, nero su bianco, per non far credere che siamo un branco di stupidi, che accettano senza nemmeno pensare che questa situazione sia sbagliata.

Dopo la laurea Chiara ha partecipato ad un Master ed ha conosciuto Carlo e Matteo della sua stessa città, con i quali divideva la macchina e le spese del viaggio per arrivare, ogni settimana, alla città in cui si svolgeva il master.
Dalle loro chiacchierate in macchina in poco tempo è nato un progetto: trasformare la loro conoscenza accademica in professionalità supportata da esperienza sul campo. Ne hanno parlato agli altri ragazzi del master ed alcuni di loro si sono uniti all'impresa.
Le premesse erano buone. Sono andati avanti circa 6 mesi, si sono creati i primi contatti, i primi feedback positivi. Fino a quando una grande compagnia non ha offerto loro... l'oro! ...un contratto. Ma la cosa strana era che in quel contratto non c'erano soldi.. cioè dovevano lavorare, trovare progetti, creare contatti, investire tempo e denaro, dare alla compagnia una parte del guadagno senza che la compagnia desse indietro niente... ah no.. qualcosa si, esperienza(?!) e un po' di formazione, per insegnare il loro metodo di prendere in giro gli altri.
Quell'oro iniziava a luccicare un po'meno. Un anno dopo, il gruppo di ragazzi si era trasformato in un gruppo di individui, spietati ed arrivisti in poche parole "liberi professionisti" che dovevano portare "risultati".
Chiara, Carlo e Matteo, che avevano ideato quel progetto, sono stati scaricati da questa grande azienda, con una gentile concessione di libertà dagli impegni presi.... che ipocrisia e falsità! non ti licenziano nemmeno più adesso, ma ti liberano gentilissimamente da un impegno che probabilmente ti teneva legato ad una realtà che non ti rispecchiava... e meno male! meno male che una ragazza di 30 anni non rispecchia quell'ambiente corrotto da un modo di pensare assurdo. Quel contratto, alla fine, si è rivelato un buon modo di reclutare persone in grado di portare guadagni, senza spese per l'azienda, e chi non è riuscito ad accettare il fatto di lavorare senza ricevere nulla in cambio, è stato gentilmente scaricato.

Qualche sera fa' all'Italian Film Festival, qui a Sydney, ho avuto il piacere di vedere il film di Virzi "Tutta una vita davanti" ed ho pianto tutto il tempo. Alla fine le mie colleghe australiane mi hanno chiesto come mai fossi così emotivamente toccata. Loro non possono capire la nostra frustrazione.

Capisco che probabilmente il periodo in generale non ci permetta di mantenere il livello di vita al quale eravamo abituati, ma dove sono finiti sentimenti e comportamenti corretti e leali? Ho perfino paura di scrivere una parola come etica?
Siamo veramente arrivati al punto in cui l'unico modo per capire se siamo diventati adulti è riconoscere che siamo passati dall'altra parte della barricata e siamo diventati esattamente come quelle persone che adesso stiamo giudicando?
Vi ricordate i cartoni animati di quando eravamo bambini? c'erano sempre un angioletto ed un diavoletto sulla spalla del protagonista quando si trovava a dover prendere una decisione... Ma dove sono finiti i nostri angioletti? perchè abbiamo smesso di ascoltarli e abbiamo deciso di scendere così tanto a compromessi con questa realtà MALATA?
Ed infine, è veramente più semplice abbandonare la nave piuttosto che cercare di cambiare certe dinamiche distorte tra i componenti dell'equipaggio?

Scusatemi se vi ho portato ad un piano con il meno davanti questa volta.

1 commento:

Unknown ha detto...

C'è stato un leader italiano, discutibile, che disse:"Governare gli italiani non è difficile, è inutile" e sono pienamente daccordo con questa affermazione. Ho lavorato anche all'estero e devo dire i lavoratori hanno dei diritti e dei doveri come i datori di lavoro. E non ci sono i soliti furbi che cercano di aggirare le regole. Inoltre da lavoratore dopo il terzo richiamo te ne vai, mai in Italia con tutto quello che abbiamo visto, quanta gente è mai stata richiamata??? E quante ditte ti premettono che gli straordinari non si pagano al momento dell'assunzione??? Le cose all'estero funzionano meglio, ma ciò è dovuto anche alla cultura e all'educazione che hanno profonde origini in ogni popolo. E' veramente inutile cercare di cambiare gli italiani e secondo me meritiamo quello che abbiamo (governo).